L’Albergo Diffuso è un modello di turismo sostenibile tutto Italiano, ed è uno strumento di rivalorizzazione dei piccoli borghi.
L’Albergo Diffuso è un modello di ricettività innovativo “Made in Italy”, è uno strumento di rivalorizzazione dei piccoli Borghi, per far rinascere i Borghi marchigiani più belli; paesi e villaggi dotati di valore artistico, storico e paesaggistico.
Gli Hotel Diffusi sono una forma di ricettività che prevede che gli ospiti alloggino in stanze o appartamenti ricavati nelle case di piccoli paesi o castelli, in contatto con la gente del posto, con le loro storie, le loro tradizioni, la loro cucina, il loro artigianato.
L’albergo diffuso non ha alcun impatto negativo sull’ambiente locale, e nemmeno sul contesto abitativo e culturale del Borgo che lo ospita, in quanto si tratta di strutture che non si costruiscono ex novo, ma che nascono utilizzando case preesistenti, vicine tra loro e situate solitamente all’interno di un centro storico.
Inoltre gli alberghi diffusi permettono di creare un indotto di cui va a beneficiare tutto il territorio circostante, con la creazione di nuovi posti di lavoro: per la reception, per le pulizie, lavanderie e manutentori, giardinieri, ecc.
Di fatto gli alberghi diffusi garantiscono gli stessi standard, servizie comfort degli hotel tradizionali, ma la loro hall e la reception potrebbero trovarsi in una piazza o in un bar, anziché in un salone.
Cos’è l’Albergo Diffuso?
Le principali disposizioni che regolano le attività ricettive nella Regione Marche sono la Legge Regionale n.9 del 11/07/2006 e le varie Delibere di Giunta Regionale.
Le strutture ricettive alberghiere sono esercizi organizzati per fornire al pubblico, con gestione unitaria, alloggio, con o senza servizio autonomo di cucina ed altri servizi accessori per il soggiorno, compresi eventuali servizi di bar e ristorazione per gli alloggiati.
Sono alberghi diffusi le strutture ricettive aperte al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio anche in stabili separati, purché ubicati nel centro storico e distanti non oltre 500 metri dall’edificio principale in cui sono ubicati i servizi di ricevimento e portineria e gli altri servizi accessori generali, compreso l’eventuale servizio di ristorazione. La gestione della struttura ricettiva deve far capo ad un unico soggetto giuridico che è titolare dell’attività e ne assume la responsabilità.
Gli alberghi e le residenze turistico-alberghiere devono disporre di almeno sette camere o unità abitative, nonché adeguarsi agli altri requisiti tecnico – edilizi, igienico sanitari e di sicurezza previsti dalle norme vigenti.
L’albergo diffuso deve invece garantire: un numero di camere o unità abitative non inferiore a sette, un’ampia e confortevole zona ricevimento situata nell’edificio principale, un locale bar, le sale comuni di soggiorno in numero adeguato all’ampiezza e articolazione della struttura ricettiva, un locale ristorante. Il titolare / gestore deve stipulare un’assicurazione per i rischi derivanti da responsabilità civile verso i clienti, commisurata alla capacità ricettiva.
Cosa serve per aprire un Albergo Diffuso?
A livello burocratico per aprire un albergo occorre:
° Aprire una partita Iva;
° Iscriversi al Registro delle Imprese;
° Presentare allo Sportello Unico Attività Produttive del Comune in cui ha sede l’immobile una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)
° Iscriversi all’Inail e all’Inps;
( Dal 1 aprile 2010 tutte queste pratiche devono essere inviate telematicamente tramite il canale “comunicazione unica” al registro delle imprese.)
° Ottenere i certificati di idoneità dall’ASL.
Quali sono i requisiti personali?
- Aver compiuto la maggiore età;
- Essere residenti in Italia;
- Non avere dichiarazioni di fallimento;
- Non essere stati interdetti e non aver riportato condanne penali.
Quali sono i requisiti della struttura?
Per quello che riguarda invece i requisiti della struttura, ci devono essere:
° certificato della ASL (che accerti il rispetto delle norme igienico sanitarie obbligatorie)
° e quindi la rispondenza dello stato dei locali alle norme vigenti in materia urbanistica, edilizia e igienico-sanitaria;
° nonché il possesso dei requisiti obbligatori relativi al livello minimo di classificazione;
° la sussistenza della specifica destinazione d’uso urbanistica dei locali sede dell’attività;
° la stipula di polizze assicurative che tutelino titolare, personale e clienti;
° pagare la Siae nel caso in cui si preveda la diffusione di musica (compresa la radio) nei locali dell’albergo;
° ottenere il permesso per l’esposizione dell’insegna (e pagare la relativa tassa);
Ovviamente poi i locali devono avere tutti gli impianti a norma, l’allacciamento a tutte le reti e i sistemi di sicurezza e di antincendio necessari.
In caso di somministrazione di pasti e bevande il titolare deve aver ottenuto l’attestato SAB o di un titolo equivalente (per manipolazione di cibi e bevande).
Per quanto riguarda la Denominazione della struttura ricettiva
Sono vietate in ambito comunale omonimie fra gli esercizi e indicazioni atte a creare incertezze sulla natura e sulla classificazione degli alberghi.
Invece la Classificazione delle strutture ricettive è di competenza della Regione.