Un’area sosta camper è una zona dedicata alla sosta dei veicoli, dove i camperisti possono fermarsi per un tempo massimo di 48-72 ore (48 ore nella Regione Marche, perché il limite può variare in base alle normative regionali), e utilizzare i servizi dedicati ai camper.
Spesso sono attrezzate con tutti i servizi per il turismo itinerante: dall’accesso all’acqua, alle colonnine elettriche per la corrente 220 V, ai servizi igienici, ai pozzetti di scarico per le acque grigie.
Invece, il camper è una sorta di casa viaggiante su quattro ruote e in molti lo scelgono per trascorrere le proprie vacanze in piena libertà. Infatti, viaggiare con il camper significa spostarsi e visitare posti nuovi senza rinunciare a tutte le comodità della propria casa.
A prescindere dalle ragioni per le quali si decide di trascorrere una vacanza in camper, sono molti i turisti che decidono di sperimentare questo tipo di vacanza, ecco perché, avviare un’area sosta apposita per i camper potrebbe essere una buona idea imprenditoriale.
Ovviamente, prima di avviare un’area sosta camper, al pari di ogni altro tipo di nuova attività, dobbiamo fare delle valutazioni e scelte importanti e soprattutto, vedere quali sono i requisiti e l’iter burocratico, previsti dalla legge per poter aprire.
Scelte che riguardano alcuni aspetti fondamentali per la riuscita del progetto, come ad esempio l’ubicazione, cioè il dove aprire, la località, per poi valutare il mercato, quindi la presenza di altre aree di sosta, e analizzare la concorrenza, nonché valutare quali sono i servizi più richiesti dai potenziali clienti.
Quindi, una volta che abbiamo scelto il territorio, dobbiamo informarci presso lo Sportello Unico Attività Produttive del Comune competente di riferimento per verificare cosa prevedono in materia di aree soste per camper le normative locali.
Infatti, sia il piano regolatore che le normative edilizie sono diversi da comune a comune e quindi vanno verificati caso per caso.
Quali sono i requisiti per svolgere l’attività?
I requisiti soggettivi sono:
- Aver compiuto la maggiore età;
- Essere residenti in Italia;
- Non avere dichiarazioni di fallimento;
- Non essere stati interdetti e non aver riportato condanne penali.
I requisiti oggettivi sono:
Il terreno dove si svolge l’attività deve avere una destinazione d’uso compatibile con quella prevista dal piano urbanistico comunale.
Devono essere rispettate le norme e le prescrizioni specifiche dell’attività, per esempio quelle in materia di urbanistica, igiene pubblica, igiene edilizia, tutela ambientale, tutela della salute nei luoghi di lavoro, sicurezza alimentare, regolamenti locali di polizia urbana annonaria.
Per esercitare l’attività deve essere assicurato un adeguato rapporto tra servizi igienici e numero di utenti.
L’iter burocratico per aprire un’area sosta camper:
° Aprire una partita Iva;
° Iscriversi al Registro delle Imprese;
° Presentare allo Sportello Unico Attività Produttive del Comune competente una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA);
° Iscriversi all’Inail e all’Inps;
( Dal 1 aprile 2010 tutte queste pratiche devono essere inviate telematicamente tramite il canale “comunicazione unica” al registro delle imprese.)
° Ottenere i certificati di idoneità dall’ASL.
Per le nuove strutture ricettive la classificazione è obbligatoria ai fini dell’autorizzazione, e per ottenerla è necessario presentare domanda alla Provincia competente per territorio, che rilascia una classificazione provvisoria determinata sulla base del progetto tecnico e degli elaborati presentati per l’ottenimento della concessione edilizia comunale.
In caso di somministrazione di pasti e bevande: il titolare deve aver ottenuto l’attestato SAB o un titolo equivalente (per manipolazione di cibi e bevande), il Corso HACCP per tutti gli addetti, nonché il nulla osta sanitario da parte dell’Asl.